martedì 30 ottobre 2012

Y todo el pueblo cantò...

..Maradòòòò Maradòòòò!
Hoy es el cumple de Diego.
Un uomo forte e allo stesso tempo fragilissimo, come del resto ogni essere umano. Una persona ingenua e sincera, un povero diventato miliardario, un predestinato, un ragazzo che neanche 20enne aveva già tutti i riflettori del mondo puntanti addosso, ma forse semplicemente un essere umano nato con la vocazione per giocare a calcio,  destinato a far innamorare le persone di ogni continente con un pallone fra i piedi e il numero 10 disegnato sulle spalle.

Un essere umano celebrato e avvicinato da tutti nel momento di massimo splendore, emarginato come la peste dagli stessi tutti nei momenti di vita più bui e sporchi, nei quali soffocato dal tutto che avevi intorno, non hai fatto del male a nessuno, ma soltanto a te stesso.
Usato e stuprato da giornali e televisioni, nonostante gli stessi si siano arricchiti di danaro e celebrità grazie al tuo nome. Additato da tanti dei più beceri insulti.

Ci hai regalato l'essenza dell'arte. Non sei un semplice calciatore e mai lo sarai.
Maledetto sia chi smuove il blasfemo paragone nei tuoi confronti con chissà quale altro mestierante del pallone di oggi e di ieri.

Sei l'artista maledetto per eccellenza apparso nel mondo per regalare una speranza a todo el pueblo.
Sei cresciuto nella polvere di Villa Fiorito, ma soprattutto sei il figlio  prediletto di Napoli e dei suoi quartieri più belli e popolari.

Quando eri a Napoli non c'era bisogno di invocare San Gennaro, nessuno più sentiva la necessità di un lavoro, non c'era bisogno di sperare nell'aiuto dello Stato che tanto mai arriverà, c'era Maradona ed era già tutto.

I tuoi passi armoniosi ed eleganti, la tua danza con il pallone incollato al sinistro è indimenticabile e rimarrà in eterno la più bella ballata di tutti i tempi.
Nessuna immaginazione potrà mai superare ciò che ci hai regalato.

Grazie per le tue lotte, per le tue prese di posizione e di coscienza contro l'omertà del calcio industriale e a tutti i calci che hai provato a sferrare a quei vecchi babbioni in giacca e cravatta che, continuando a riempirsi la bocca e le tasche, parlano di sport e fair play dimenticando di essere i fautori della distruzione di un'arte così entusiasmante.

Sei l'unico poeta che senza penna ha scritto versi scolpiti nella memoria dell'universo, il cantante che senza musica ha fatto innamorare milioni di persone, l'oratore che senza l'uso della parola ha incantato folle di ogni continente, il pittore che senza colori ha dipinto il quadro più bello ed espressivo su questa Terra.

Diego que te vaya bien!! Te esperamos siempre, nuestra casa es tu casa.

        -Kammamuri-                                             

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