giovedì 18 ottobre 2012

¿DO YOU WANNA TRY MY BAMBOO?

Come lascia intendere il titolo di oggi ci occuperemo di linguistica. In realtà l'unico motivo che ci spinge ad occuparci di linguistica è il seguente: non incorrere in nuove querele (per oggi ci accontentiamo degli insulti gratuiti).
Inoltre, è da tanti anni che, i nostri lettori più affezionati, ci chiedono questo spazio e naturalmente ci sembra il caso di iniziare da una frase antichissima e di difficile comprensione. Una frase dalle origni mistiche. Direi dal simbolo per eccellenza della linguistica universale.
Do you wanna try my bamboo è un sillogismo, la cui etimologia risale al tempo dei mitologici pescatori di cinghiali marini malesi che, a partire dal III secolo a. C., nello Stretto di Lamacca iniziarono a cacciare le loro prede attraverso questo tipico grido di battaglia: 馬來西亞.
Altre versioni invece, inducono a concentrare la genesi di questa proposizione nella lingua dei Batonga, popolo dalle origini misteriose, che ancora vive nell'Africa subsahariana fra il Malawi, lo Zambia e il Mozambico. La leggenda narra che per questa popolazione il giorno nasce sotto il segno del Bamboo e per questo motivo ogni essere d'origine maschile suole rivolgersi ad ogni essere di origine femminile con questa frase, in segno di augurio e prosperità mondana.
In Europa invece, gli studi più affidabili ci portano alla Facoltà di Letterature antiche di Gatwick che concentra la sua teoria sulla semantica aeroportuale toscanoide. Collocando la frase Do you wanna try my Bamboo fra l'eccellenza dei sillogismi e teorizza le sue accezioni universali affermative intersecandole con le particolari negative. Da ciò, si può dedurre che il soggetto sottinteso della frase è l'ingegner Gualtiero Bambo, fondatore della setta Bamboology; la frase perciò nasconde il classico messaggio settistico massonico di ordine sionista allo scopo di far proselitismo lobotomico seguendo lo schema N relativo di stampo socialnazionalista.
E' storicamente provato che l'insigne scrittore greco Plutarco, fin dai tempi di Cheronea Calabra, sosteneva a gran voce la retorica del Bamboo.
Ci auguriamo con questa nuova rubrica di aver stimolato la fantasia dei nostri lettori e di aver fornito una spiegazione credibile ed utile ad ogni livello accademico.
Un caro saluto a Marianella da Белая Холуница (Belaja Cholunica), a Thomas da Tropea, a Giovannona da Cinisello Balsamo, a Adelaide da Adelaide, a Rosaria da Rosario, a Paula da Sao Paulo, a Ginevra da Berna, a Beniamino da Beirut, a Wilson da Glasgow e a Valeriana da Rabat i quali ci seguono sempre con tanto affetto.

La Redazione delle Marianne settentrionali

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